50 anni fa entrava nelle nostre vite condizionandoci per sempre: oggi è amato e odiato ma non possiamo rinunciarci

Vecchio Motorola all’asta – NewsCellulari.it

Nozze d’oro per un qualcosa che adesso è abitudine, ma cinquanta anni fa sembrava ultra terreno.

Ormai c’è uno smartphone per tutte le età. I bambini cominciano ad averlo già elementari e non è delittuoso ma figlio dei tempi che si vivono, a patto sempre che si insegni loro come usarlo e quanto tempo utilizzarlo.

Alle medie è una necessità, se non fosse perché i bambini cominciano ad andare a scuola (a piedi) da soli, inevitabile per un genitore sapere dove siano, a patto che i figli sappiano che è fatto d’obbligo rispondere o messaggiare, avvisando prima che la batteria si sta esaurendo.

Dalle superiori in poi lo smartphone è un po’ gaming, tanto social ma anche un modo per ottimizzare l’esperienza lavorativa. Per gli anziani una assoluta necessità, che può salvargli la vita. Ormai ci sono i più disparati smartphone, fatti apposta per qualsiasi età, con blocchi per i più piccoli, tasti enormi per i più grandi, funzioni ad hoc per gli ipovedenti, e chi ne ha più ne metta. Ma cinquanta anni fa, non c’era nulla o quasi. Almeno prima del 2 aprile.

Il 3 aprile, infatti, è una data, storica, che va festeggiata, ricordata e omaggiata. Perché? Perché fu il giorno nel quale il mondo è cambiato, si è evoluto con la prima chiamata con un telefono senza fili. Accadde a New York, quando Motorola “regalò” al mondo intero un nuovo mondo. Fu proprio il direttore della sezione Ricerca e sviluppo dell’azienda di Chicago, Martin Cooper, a effettuare quella storica telefonata.

“Ti chiamo dal marciapiede. Ce l’abbiamo fatta!”

Dinanzi a lui c’erano c’era un pubblico vastissimo, addetti ai lavori, giornalisti ma anche gente che passava lì per caso, percorrendo la Sixth Avenue di New York fino all’altezza dell’Hotel Hilton, davanti alla sede della Bell.

Martin Cooper, inventore del cellulare – NewsCellulari.it

L’inventore statunitense, considerato da molti il padre della telefonia mobile, usufruì di un congegno chiamato DynaTac, pesante più di 1 kg e dotato di una batteria con un’autonomia massima di circa 35 minuti, ricaricabile in circa 10 ore. E pensare che adesso gli smartphone pesano qualche centinaia di grammi, ma anche meno. Una chiamata diventata leggenda.

“Ti chiamo dal marciapiede. Noi alla Motorola ce l’abbiamo fatta, la telefonia cellulare è una realtà”, le parole di un tronfio Martin Cooper direttamente al suo competitor, il ricercatore della Bell Labs, Joel Engel. Ma fu buona la seconda, la prima sbagliò numero.

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