Addio allo SPID? Il Governo Meloni sta spingendo su questa tecnologia, gratis e già presente

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SPID – NewsCellulari.it

Quasi scontato che le nuove governance cancellino il vecchio per portare qualcosa di nuovo. Più o meno condivisibile. Così il tanto famigerato SPID, potrebbe andare in pensione prima del tempo.

Diventato famoso durante lo scoppio della pandemia, soprattutto durante il lockdown, se non fosse per il cashback sulle operazioni con le varie carte di credito (o di debito) effettuate (anch’esse, guarda caso, non ci sono più) il Sistema Pubblico di Identità Digitale (questo è racchiuso nella parola ormai di uso comune SPID) ci ha accompagnato finora come porta di ingresso verso l’identità digitale.

Cittadini e imprese in questi anni, e anche tutt’ora, possono usufruire di tutta una serie di servizi online della pubblica amministrazione italiana ma anche dei privati aderenti. Chissà per quanto, ci si domanda dopo le chiare parole di Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, del nuovo governo Meloni.

Cerchiamo di spegnere gradualmente SPID che raccoglie una serie di identità digitali e facilitare l’azione delle nostre imprese e dei cittadini con la Pubblica amministrazione. D’accordo tutti dobbiamo cominciare a spegnere lo SPID e avere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale“.

D’altronde il neo Capo del Consiglio lo aveva fatto capire a chiare lettere già durante i comizi che hanno preceduto le trionfali elezioni, per Fratelli d’Italia. Così è tempo di togliere il vecchio e portare in auge il nuovo.

Uno è di troppo

A livello di numeri, infatti, SPID e carte d’identità elettroniche hanno lo stesso numero di cittadini italiani: 33 milioni il primo secondo le ultime stime, 32 il secondo, con quest’ultimo che può vantare una cifra ancora da aggiornare visto come si sta muovendo la PA. L’idea della nuova governance fondamentalmente è quella di non sovrapporre le modi che portano a uno stesso fine, la digitalizzazione del Paese. D’altronde anche la Carta d’Identità Elettronica costituisce lo strumento di autenticazione previsto dal Codice dell’amministrazione digitale per l’accesso ai servizi web erogati dalla pubblica amministrazione italiana.

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CIE – NewsCellulari.it

La CIE, inoltre, consente di comprovare l’identità del titolare, sul territorio nazionale e all’estero, ad esclusione della verifica delle impronte, per la lettura delle quali è necessaria l’autorizzazione del Ministero dell’Interno. È valida come documento per l’espatrio, eventualmente anche alla stregua di un passaporto, consente di usufruire di servizi per i quali è richiesto un documento di riconoscimento o per acquistare servizi o merci che prevedono l’identificazione dell’acquirente.

Può essere utilizzata anche per richiedere l’identità digitale SPID e per accedere ai servizi in rete erogati dalle pubbliche amministrazioni italiane. E’ quiche si crea l’ingorgo: alla fine uno è di troppo.