Facebook, una brutta accusa attorno all’app: se ora ci troviamo i cellulari così la colpa è sua

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Non è la prima volta che qualche ex dipendente di Mark Zuckerberg lo accusa per qualche presunta manovra oscura.

Storica fu l’intervista di Frances Haugen alla CBS nella quale puntò senza mezzi termini il dito nei confronti del CEO di Meta, reo di incitare all’odio su Facebook. Ora è il turno di George Hayward accusare nuovamente Mark Zuckerberg e quell’azienda di cui ne ha fatto parte come data scientist.

Hayward ha confidato il suo segreto al New Washington Post colpendo ovviamente nel segno, dal momento che la sua intervista è fuori uscita ben presto dai confini statunitensi, per fare il giro del mondo, in pochi minuti.

Accuse, ovviamente, gravi. Che prendono di mira due applicazioni specifiche di Meta: Facebook e Facebook Messenger. Secondo George Hayward il motivo delle batterie che consumano troppo quando si usano queste due applicazioni, verrebbero scaricate scientemente, da Facebook (e Facebook Messengers) stesso.

Secondo quanto su legge sul New York Post, in realtà c’è un nome per quello che starebbe facendo Facebook, si chiama “test negativo” e consente alle aziende tecnologiche di scaricare segretamente le batterie del telefono di utenti, per testare le funzionalità su un app o per vedere come potrebbe essere caricata un’immagine.

Una pratica usuale ma “chiaramente illegale”

Sarebbe stato proprio un test negativo, al quale ovviamente George Hayward si è opposto, a provocare il suo licenziamento. “Ho detto alla manager – si legge sempre sul New York Postquesto può danneggiare qualcuno“, e lei ha risposto che danneggiando alcuni possiamo aiutare le masse più grandi. Qualsiasi scienziato di dati degno di questo nome non può ferire le persone.

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Hayward è stato licenziato da Meta lo scorso novembre e inizialmente aveva intentato una causa contro la società presso il tribunale federale di Manhattan. Il 33enne ha lavorato per l’app Facebook Messenger di Meta che fornisce messaggi di testo, telefonate e videochiamate tra gli utenti. Nella causa, l’avvocato di Hayward, Dan Kaiser, aveva sottolineato che scaricare le batterie degli smartphone degli utenti mette le persone a rischio soprattutto “in circostanze in cui hanno bisogno di comunicare con altri, inclusi ma non limitati alla polizia o altri soccorritori”.

Alla fine Hayward ha compiuto un passo indietro, ritirando la causa contro Meta, in quanto le condizioni di lavoro di Meta hanno costretto a discutere la sua causa in arbitrato. Ma non per questo la sua “vendetta” con Mark Zuckerberg si è fermata. L’intervista al colpito nel segno, il suo avvocato ha rivelato una pratica di Meta praticamente usuale, ma “chiaramente illegale”.