Baseremo la nostra conoscenza sulle informazioni delle AI? L’umanità sarà controllata dall’intelligenza artificiale

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OpenAI e il suo chiacchieratissimo ChatGPT – NewsCellulari.it

Conosci te stesso, una massima religiosa scritta nel tempio di Apollo a Delfi, portata in pratica da Socrate fino ai giorni nostri.

La conoscenza, prima di noi stessi e poi degli altri, di chi siamo e dove vogliamo andare, è alla base della civiltà umana, per questo l’avvento e l’esplosione dell’Intelligenza Artificiale è un punto nodale della questione. Noi, più o meno ci conosciamo, ma l’AI ancora no, per quanto si siano fatti passi da giganti nel suo sviluppo, senza conoscere le reali possibilità di un qualcosa che potrebbe davvero cambiare il mondo.

Una domanda sulle effettive conoscenze dell’Intelligenza Artificiale e sulle sue potenzialità se la stanno ponendo in tanti, soprattutto ora che ChatGPT, o meglio la sua nuova versione GPT-4, ha fornito un’evoluzione importante.

La nuova versione del bot di OpeAI sembra essere in grado di scrivere qualsiasi testo, sui più disparati argomenti, senza nessuno sforzo, a patto che gli si forniscano dei dati ben specifici. La tecnologia, sviluppata da OpenAI, che i dirigenti di Microsoft hanno trovato così impressionante da averne acquistato una quota per 10 miliardi di dollari, setaccia la rete per mettere insieme un vasto corpus di letteratura creata dall’uomo e attingere risposte per qualunque tipo di domanda.

Di questo passo, in un futuro potremmo avere del materiale interamente scritto dall’Intelligenza Artificiale, con tutto ciò che ne consegue nel campo dell’editoria, della raccolta di notizie e dei social media. Quanto è lontano questo futuro, vista la velocità con cui OpenAI sta apportando degli aggiornamenti rilevanti al suo bot, a tal punto che è già in cantiere un GPT-5?

Quante allucinazioni hai?

Se lo sta domandando anche Jimmy Wales, per tutti Jimbo, un imprenditore finito sotto le luci della ribalta con la creazione, non da solo, di quel fenomeno di massa digitale chiamato Wikipedia. “La discussione nella nostra Wikipedia che ho visto finora è che le persone sono caute, nel senso che siamo consapevoli che i modelli esistenti non sono abbastanza buoni, ma anche incuriositi perché sembra che ci siano molte possibilità qui”.

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Fino a dove si spingerà OpenAI con ChatGPT? – NewsCellulari.it

Wales ci va coi piedi di piombo e lo ripete apertamente in una recente intervista all’Evening Standard: “Penso che siamo ancora lontani da: ‘ChatGPT, per favore scrivi una voce di Wikipedia sull’Empire State Building‘, ma non so quanto lontani”.

Una discussione in divenire, i tempi, spiacevolmente o per fortuna, che sembrano piuttosto veloci, se non fosse che il problema di questi bot, per esplicita ammissione di da OpenAI tendono a creare, a volte, fatti inesistenti, definite  allucinazioni. Riecco quella conoscenza di noi stessi e degli altri, alla base di ogni civiltà, che fa dubitare tanti.