Addio Spid e CIE, lo Stato li blocca: panico per gli Italiani

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CIE – NewsCellulari.it

Un altro colpo di scena per i cittadini: sarà più semplice oppure nuova complicazione?

Chi pensava che lo SPID fosse un punto di arrivo, si sbagliava di grosso. Quel Sistema Pubblico di Identità Digitale attraverso il quale si accede agevolmente (una volta però creato, non proprio la cosa più semplice del mondo) ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati aderenti, è stato certamente qualcosa di rivoluzionario, inserito anche in un contesto storico incredibile come la pandemia da Coronavirus, ma ha fatto il suo tempo.

Sin dal proprio insediamento, poi, la nuova governance capeggiata da Giorgia Meloni non ha mai fatto mistero di volerlo accantonare. E, a quanto pare i tempi sembra maturi. O quasi.

Il governo, infatti, ha dato una bella accelerata verso la creazione di un’applicazione che realizzi l’identità digitale nazionale. In grado di confluire due servizi digitale esisti. Uno è ovviamente lo Spid, l’altra la CIE, nient’altro che l’acronimo di carta d’identità elettronica italiana, un documento di riconoscimento che sostituisce la carta d’identità in formato cartaceo.

L’idea è quella di compiere un passo avanti verso l’identità comune digitale, una sorta di diktat per la Commissione dell’Unione Europea. L’idea del governo in primis è quella di lanciare una gara per capire chi produrrà questa app, tramite la quale si dovrebbe compiere il salto di qualità definitivo.

Un nodo ancora da sciogliere: entro il 23 aprile

Il nuovo concept è racchiuso in tre parole: Identità digitale nazionale, un sistema che si concretizzerebbe in una applicazione che archivierebbe le informazioni più importanti e certificate dell’utente, per di più condivise su richiesta, con enti pubblici e privati autorizzati. Un cambiamento non di poco conto perché mira ad alzare notevolmente la diffusione dell’identità digitale, che si attesterà, almeno nei piani governativi all’utilizzo per il 70% della popolazione italiana, entro il 2026.

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App IO – NewsCellulari.it

L’ambizione di creare un qualcosa di veramente significativo è tanta, direttamente proporzionale alla sue criticità prima fra tutte l’APP IO, che ne sarà? Magari, secondo qualcuno, per non andare sprecata potrebbe servire d’appoggio proprio per l’IDN, evitando la complessità dei tempi lunghi per fare un bando che deve passare per il tortuoso cammino segnato dall’iter burocratico, in Italia molto più pericoloso e problematico rispetto ad altri paesi.

Che sia una o l’altra strada è sì rilevante, ma fino a un certo punto. La prima montagna da scalare è quella che ci porterà al 23 aprile, quando scadranno ufficialmente i contratti in essere fra lo Stato e i gestori dell’identità digitale. Le prime consultazioni ci sono già state a Palazzo Chigi, ma finora solo fumate grigie. E il tempo stringe.