Agenzia delle Entrate: chi è stato vittima di ramsomware ha detrazioni incredibili, approfittane subito

Ransomware - NewsCellulari.it 20230218
Ransomware – NewsCellulari.it

Dal danno subito può avere vantaggi di ritorno, come deducibilità dei costi derivanti dal pagamento di un riscatto.

L’inglese è sempre più nel nostro vocabolario, dove la contaminazione è un fenomeno dilagante, a volte anche esagerato, ma pur sempre fonte di cultura. Così, accanto al linguaggio parlato, sempre più pregno di termini prettamente anglosassoni, ecco altre parole più tecniche, diventate di uso comune.

Non c’è più tanto bisogno di tradurre più il vocabolo ramsonware: ramson d’altronde in inglese vuol dire riscatto. Nella fattispecie è un tipo di malware (tanto per restare in tema di parole inglesi ormai d’uso comune in Italia) che limita l’accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto (appunto) da pagare per rimuovere la limitazione. Alcune forme di ransomware bloccano il sistema, altri cifrano i file, insomma un bel guaio.

Giusto un mesetto fa un massiccio attacco hacker, rilevato dal Computer security incident response team Italia dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), ha colpito in maniera enorme l’Italia e il mondo intero, compromettendo migliaia di server, e costringendo il nostro paese a convocare d’urgenza un vertice a Palazzo Chigi per tracciare il bilancio dei danni e mettere in campo le adeguate contromisure.

L’esempio di una nota agenzia, colpita proprio nell’anno dello scoppio della pandemia da Coronavirus da un pesantissimo attacco ramsonware che ha costretto nonostante tutti gli sforzi a pagare un altrettanto pesantissimo riscatto, ha fatto giurisprudenza.

Detrazioni fiscali sì. Ma a patto che…

Per l’Agenzia delle Entrate, un attacco ramsonware comporta anche delle detrazioni fiscali, laddove risultino inerenti all’attività esercitata dall’impresa: l’importante è che siano imprescindibilmente e indissolubilmente correlati.

Esterno della sede centrale dell'Agenzia delle entrate -NewsCellulari.it
Esterno della sede centrale dell’Agenzia delle entrate -NewsCellulari.it

Inoltre, sempre l’Agenzia delle Entrate sottolinea come l’onere della prova gravi sul contribuente, che deve dimostrare, tra le altre cose, la stretta correlazione del pagamento con l’attività imprenditoriale. In altre parole la vittima per ottenere una cospicua detrazione fiscale, dovrà documentare lche a somma di denaro (anche in valuta crypto) costretta a sborsare per pagare il riscatto, sia effettivamente effettivamente inerente all’attività di impresa, andando oltre il mero conto corrente economico, in certi casi prosciugato del tutto.

Sempre secondo l’Agenzia delle Entrate un altro importante principio che preoccupa quasi tutte le vittime degli attacchi informatici si basa sulle eventuali responsabilità derivanti dal pagamento del riscatto. Di per sé non integra un fatto punibile alla luce della disciplina presidiata dall’Agenzia delle Entrate, chiarendo che le “spese da reato” non sono deducibili solo per i soggetti che hanno commesso il reato o nell’interesse del quale il reato è stato commesso.